L'IGAS ha concluso che il paziente deceduto a Bragança "sarebbe potuto sopravvivere se i soccorsi fossero stati immediati"

Nelle conclusioni dell'indagine a cui Lusa ha avuto accesso, l'Ispettorato generale delle attività sanitarie (IGAS) afferma che il paziente, di 86 anni, deceduto per infarto del miocardio il 31 ottobre 2024, durante lo sciopero dei tecnici del pronto soccorso preospedaliero, aveva una possibilità di sopravvivenza, seppur ridotta.
Questa probabilità di sopravvivenza “sarebbe sempre condizionata dall’esecuzione delle manovre di supporto vitale di base, se avviate immediatamente”.
Il paziente in questione presentava diverse comorbilità e una storia di patologie cardiovascolari significative.
Nonostante la mancanza di una risposta tempestiva da parte dell'INEM, l'IGAS afferma che "non è possibile esprimere giudizi di colpevolezza sulla condotta degli operatori del CODU [Centro operativo pazienti d'urgenza], dato il volume di chiamate in attesa, inoltrate dalla linea 112".
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